lunedì 31 maggio 2010

L'ospedale di Atri chiude????tutto il comprensorio è preoccupato!


PINETO. «E' assurdo pensare di cancellare l’ospedale di Atri, una struttura che, leggendo i numeri sulle prestazioni, è fondamentale per il nucleo urbano della vallata del Fino, di tutta l’area costiera che abbraccia Pineto e Silvi, ma anche la zona più a nord di Pescara come Città Sant’Angelo e Montesilvano. Non permetteremo che la Regione riduca il nostro ospedale a semplice poliambulatorio».E’ quanto sostiene il sindaco di Pineto Luciano Monticelli che si schiera al fianco dell’amministrazione comunale di Atri a difesa dell’ospedale San Liberatore, a rischio ridimensionamento dopo le recenti affermazioni del Ministro della Salute Fazio, ribadite anche dall’assessore regionale alla Sanità Lanfranco Venturoni circa il ridimensionamento del numero di ospedali in Abruzzo. Un numero che verrebbe ridotto drasticamente se si pensa che da 22 si passerebbe ad un massimo di 9-10 strutture sanitarie considerate di eccellenza. «Tra queste non ci sarebbe l’ospedale di Atri», afferma il primo cittadino pinetese non senza preoccupazione, «nel luglio dello scorso anno ho partecipato ad un Consiglio Comunale di Atri durante il quale si era parlato proprio della possibilità di trasformare questa importante struttura, stando anche alle indicazioni del Governo Regionale, in un polo di eccellenza. Anche per questo motivo il territorio di Atri era stato inserito nel Piano Strategico Pineto-Montesilvano che abbraccia inoltre i Comuni di Silvi, Città Sant’Angelo e Montesilvano. Oggi purtroppo scopriamo che il San Liberatore rischia la cancellazione». Preoccupazioni in tal senso recentemente sono state espresse anche dal vice sindaco di Atri Domenico Felicioni, alle quali ora ha dato seguito anche il sindaco di Pineto che va giù duro nei confronti della Giunta Regionale.«La teramanità della Giunta Regionale guidata dal presidente Gianni Chiodi», ha concluso Monticelli, «è molto evidente. E’ così accentuata che tutti sono in grado di notarla. Atri rischia di perdere l’ospedale, mentre per quanto riguarda Teramo non sembrano essere stati presi provvedimenti drastici. Ridurre il San Liberatore ad un semplice distretto sanitario significherebbe creare enormi disagi ad un bacino di utenza molto ampio, che d’estate, peraltro, moltiplica notevolmente la propria popolazione per la presenza di turisti. Se sarà necessario con il Comune di Atri, ma anche con quello di Silvi visto che è direttamente coinvolto, concorderemo delle iniziative per impedire che questo assurdo piano venga portato avanti».

2 edizione di Atri Reportage Festival


II edizione di Atri REPORTAGE Festival


Ad Atri, città d’arte dell’Abruzzo,dal 17 al 20 giugno 2010, si apre la seconda edizione della rassegnainternazionale dedicata al giornalismo di testimonianza e d’inchiestadiretta da Toni Capuozzo.
REPORTAGE. IMMAGINI, PAROLE, STORIE
Al via la seconda edizione di ReportageAtri Festival. Anche quest’anno la città di Atri sarà lasuggestiva cornice del Festival del Reportage, rassegna di respirointernazionale dedicata al giornalismo di testimonianza ed’inchiesta. L’iniziativa è promossa da: Regione Abruzzo,Provincia di Teramo, Comune di Atri, Fondazione Tercas e PelitiAssociati.
La seconda edizione si apre con eventi,presentazioni di libri e inaugurazioni; prosegue fino alla fined’agosto con dodici mostre fotografiche e installazioni.
Durante le quatto giornate di aperturala città di Atri si animerà con serate, spettacoli e incontri chetratteranno il tema del Reportage nei suoi molteplici aspetti:confrontando il linguaggio della fotografia con quello televisivo,la parola stampata e quella pronunciata. Non tanto un convegno quantouna festa in cui la musica e la buona tavola aggiungono il piaceredella convivialità alla passione.
Il tema di quest’anno è: “Le formedel Tempo”.
“Il reportage, oggi” - afferma ToniCapuozzo, Direttore del Festival - “è un prodotto artigiano cheviene guardato come si guarda una specie in via di sparizione. Ilmondo è diventato un posto più piccolo, in cui tutti presumono diconoscere tutto, in cui ogni notizia si consuma velocemente,bruciando storie e volti. Lo sguardo è diventato un’occhiatasbrigativa. Il giornalismo degli ultimi periodi spesso rimastica lestesse storie. Il reportage rappresenta invece la possibilità dimantenere vive le differenze: un corto circuito che riaccompagnaall’origine delle cose. Che succeda con le immagini o con leparole, con i rumori o con il silenzio, non importa: quel che conta èla profondità e l’intimità di uno sguardo e la sua soggettività,che ne fa un prodotto irripetibile. Più i media vanno veloci, piùsi impreziosisce la lentezza: per questo abbiamo deciso di dedicareil secondo Festival del Reportage di Atri al tema del Tempo”.
Tra le mostre che saranno inaugurate alFestival di Atri: Haiti 2010 curata da Annalisa D’Angelo, cheracconta, attraverso gli scatti di Paolo Pellegrin, Larry Towell,Bruce Gilden e Peter van Agtmael (fotografi dell’agenzia MagnumPhotos) la tragedia che lo scorso 12 gennaio ha messo in ginocchio laRepubblica di Haiti, After A, appunti fotografici sul Sud Africa,curata da Federica Angelucci, collettiva di giovani fotografisudafricani che raccontano il loro paese oggi, dieci anni dopol’apartheid; Picture Post, curata da Dewi Lewis e realizzata incollaborazione con Getty Images, omaggio alla storica rivista inglese(1938-1957); Gesti dell’Anima di Marco Anelli in cui l’autorecattura la fisicità dell’esecuzione di solisti e direttorid’orchestra durante le loro performance all’Accademia di SantaCecilia; Palazzo di Marina Cavazza, realizzata in collaborazione conFnac, un viaggio intimo e autobiografico all’interno di PalazzoBorghese; Luigi Barzini. Impressioni di viaggio. 1900-1902, incollaborazione con Fondazione Corriere della Sera, che racchiudecirca 170 disegni di personaggi, figure tipiche, paesaggi, monumentiincontrati nei paesi visitati dallo storico inviato; Krusha-e-Madhe(1999-2009), un villaggio dopo la guerra di Ivo Saglietti cheracconta i cambiamenti e le trasformazioni avvenute nei dieci anniche hanno seguito la guerra in Kosovo; All’ Est dell’Est diKlavdij Sluban, un viaggio attraverso un est silenzioso e schivo,lontano dai clamori politici e dagli sviluppi industriali chedescrivono oggi l’oriente.
Il fitto calendario di incontri epresentazioni dei quattro giorni di apertura farà di Atri un luogodi scambio e di confronto tra i giovani e i maestri delle variediscipline. Anche quest’anno infatti viene data la possibilità aigiovani reporter di presentare i propri lavori ad una giuria diprofessionisti che assegnerà il premio Fondazione Coca-Cola HBC –Reportage Atri Festival per finanziare il progetto vincitore.

HATRIA


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